Cartelle Esattoriali, rottamati anche gli anni 2018 - 2019: cosa c'è da sapere

Per chi non ne conoscesse il senso, come riportato sul sito ufficiale dell'Agenzia delle Entrare, una Cartella esattoriale o la cartella di pagamento è l’atto con il quale l’Agenzia delle Entrate-Riscossione richiede il pagamento delle somme risultate a debito del contribuente a seguito dell’attività di controllo dell’ente creditore (Agenzia delle Entrate, Inps, Comuni, ecc.). Per la riscossione dei tributi di competenza dell’Agenzia delle Entrate la cartella di pagamento è emessa per gli atti derivanti dall’ordinaria attività di liquidazione e di controllo di imposte e tasse fatta eccezione per gli avvisi di accertamento emessi ai sensi dell’art. 29, comma 1, lett. a), del d.l. n. 78/2012 ai fini delle imposte dirette, IRAP ed IVA e connesso provvedimento di irrogazione sanzioni. La cartella di pagamento contiene la descrizione delle somme dovute, l’intimazione ad adempiere nel termine di 60 giorni dalla notifica nonché tutte le informazioni sulle modalità di pagamento, anche rateale, e sulle modalità per richiedere il riesame, la sospensione o l’annullamento del debito rivolgendosi all’ente creditore o presentando ricorso al giudice.

Nelle file del governo sono previste anche nuove demolizioni delle bollette 2018 e 2019. Questo è quello che sta succedendo. Man mano che ci avviciniamo all'ultima proroga offerta dal governo, si fa sempre più probabile l'ipotesi di un'ulteriore proroga della scadenza del fisco. Il governo infatti ha dato questa possibilità a chi non ha raggiunto la rata 2020, ma potrebbe andare oltre. Su richiesta della Lega e del Movimento 5 Stelle, l'intento sembra essere un'ulteriore abrogazione delle bollette 2018 e 2019. Altre forze politiche hanno la stessa intenzione, il che rende praticabile questa opzione. Questo è quello che sta succedendo.

Sarà una clamorosa Rottamazione-quater che si trova davanti al nostro Paese. In effetti, potrebbero esserci effettivamente buone notizie per i contribuenti che devono ancora mettere alla pari le loro posizioni fiscali con rate e ruoli in scadenza tra il 2018 e il 2019. Come accennato in precedenza, infatti, questa non è solo un'ipotesi. L'accordo della maggioranza delle forze politiche e la volontà di non appesantire ulteriormente le tasche degli italiani dopo che ci troviamo in una difficile situazione economica e sociale rende percorribile questa opzione. In un'intervista a Il Messaggero, Ernesto Maria Ruffini ha dichiarato: “Siamo l’unico Paese del mondo Occidentale ad avere un magazzino con crediti di 22 anni: è ingestibile”. A proposito, chi vuole sottolineare che l'inventario dei crediti non riscossi nel nostro Paese ha superato la soglia di 1.100 miliardi di euro. Attualmente la prossima scadenza è il 30 aprile. Una data che i contribuenti potranno rispettare (anche se verrà posticipata al 9 maggio per ferie). Coloro che non lo fanno, o pagano oltre il termine stabilito dalla legge, andranno incontro alla perdita di agevolazioni, come riduzione del debito, riduzione delle multe, morosità e interessi. La scadenza per le rate, i saldi e gli estratti della pensione 2021 è il 31 luglio 2022 e la scadenza è il 30 novembre. Infatti, entro tale ultima data, riferita al 2022, dovranno essere pagate le rate di pensionamento.