Banca o Posta? Il dubbio amletico: ecco come scegliere

In un periodo come questo, in cui le certezze economiche sembrano vacillare sempre più, in molti stanno pensando ai propri risparmi per verificare dove custodirli nel modo più sicuro.

Oltre alla bizzarra ipotesi del “mattone”, infatti, le alternative sono sostanzialmente solo due. In Banca o in Posta è allora il luogo più conveniente per tutelare il nostro gruzzolo? E chi offre le maggiori garanzie? Andiamo a dare un’ occhiata più da vicino per definire meglio la questione.

Per essere il più sicuri possibile basta, infatti, pensare alla peggiore delle ipotesi. Cosa accadrebbe ai nostri risparmi qualora l’istituto finanziario in interessato dovesse fallire? Riguardo la Banca subentrerebbe il il Sistema di garanzia depositi. La crisi totale, o bail in, è regolamentata in modo tale che i correntisti , infatti, possano essere risarciti adeguatamente.

Il Ministero del Tesoro ritiene di fatti necessario specificare : Il Bail-in, o salvataggio interno, è uno strumento di risoluzione per risanare il più rapidamente possibile la situazione di una banca in crisi. Prevede che gli azionisti e, in casi particolarmente gravi anche altri investitori in possesso di strumenti finanziari emessi dalla banca, contribuiscano con i propri fondi a risolvere la crisi della banca stessa nel caso in cui questa possa avere ripercussioni sulla stabilità del settore bancario e finanziario. Il capitale della banca in crisi viene ricostruito mediante l’assorbimento delle perdite da parte di azioni e altri strumenti finanziari posseduti dagli investitori della banca: questi ultimi titoli finanziari potrebbero subire una riduzione, anche totale, oppure una conversione in azioni come nel caso delle obbligazioni subordinate. Se tale riduzione non bastasse, analogo trattamento potrebbe essere riservato alle obbligazioni non garantite. In ogni caso è importante osservare che l’eventuale perdita per i creditori della banca non sarà mai superiore a quella che si avrebbe nel caso di liquidazione (chiusura) della stessa.

Per la Posta, invece, non sussiste un piano del genere perché non sono contemplate procedure di bail-in. Lo Stato, in caso di fallimento di Poste Italiane, può attingere dalla Cassa Depositi e Prestiti o, in alternativa, ai Fondi di Garanzia Interni, ma questi non coprono minimamente le quote versate da tutti i clienti.

La conclusione, dunque, è che le Banche possano garantire una maggiore tutela riguardo la sicurezza dei propri correntisti anche se, memori dell’annus horribilis 2008, sappiamo che questi istituti finanziari non sono tristemente nuovi a fallimenti. Sperando di esservi stati d’aiuto per operare con oculatezza la vostra scelta, confidiamo in una vostra saggia decisione.

LEGGI ANCHE: Imu e Tari 2022, non sottovalutare il 20% di sconto: ecco chi può riceverlo e cosa bisogna fare